Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Da anni in Italia si attende una riforma sostanziale della legge sulla cittadinanza che riconosca uguali diritti a tutti gli italiani di fatto, ma che non lo sono per la legge. In questi mesi è arrivato in discussione in Parlamento lo “Ius Scholae”, un testo di riforma che costituirebbe un’ importante passo avanti per il riconoscimento dei diritti di tanti bambini/e e adolescenti a cui, oggi, sono invece negati. Il disegno di legge prevede che possa fare richiesta di cittadinanza italiana chi sia arrivato in Italia prima di aver compiuto 12 anni e abbia portato a termine un percorso scolastico di 5 anni. In Trentino per l'anno scolastico 2021/2022 gli studenti con cittadinanza italiana sono stati 61.355, l’88,20% del totale mentre gli studenti con cittadinanza straniera 8.205 (11,80%). Di questi 5.321 (64,85%) sono nati in Italia mentre 2.884 sono nati all’estero (35,15%). La proposta di legge sta provocando un ampio dibattito politico ed è incredibile che si faccia ostruzionismo sui diritti delle persone e, in particolar modo, verso bambine/i che hanno tutto il diritto di veder riconosciuta la loro identità nazionale. Negli ultimi decenni l’Italia è mutata radicalmente. Trent’ anni fa erano residenti in Italia poco più di 300 mila cittadini stranieri, oggi sono più di 5 milioni. Molti cittadini italiani hanno una storia personale o familiare di migrazione. Sono più di un milione i ragazzi stranieri sotto i 18 anni residenti nel nostro Paese senza cittadinanza italiana, quasi l’11 per cento del totale della popolazione in questa classe di età e quasi tre quarti (circa 778 mila) sono nati in Italia. Seguono gli stessi studi dei loro compagni italiani, parlano la stessa lingua, hanno i medesimi sogni e guardano al futuro nel medesimo modo, ma vivono in una condizione di precarietà esistenziale legata al fatto di non sentirsi cittadini italiani. Pur godendo di diritti fondamentali come quello alla salute e all’istruzione, non hanno diritto al voto, a partecipare a concorsi pubblici, ad andare all’estero per motivi di studio, di lavoro e a partecipare a competizioni sportive internazionali. Una più precoce acquisizione della cittadinanza favorirebbe l’integrazione e aprirebbe ad un senso di appartenenza e partecipazione. Una società più inclusiva determina minori conflitti sociali e culturali ed un miglioramento del clima di convivenza per tutti. Tutto ciò premesso il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale a: comunicare ai Presidenti della Camera e del Senato il parere favorevole del Consiglio Provinciale di Trento alla proposta di legge di riforma della cittadinanza che introduce il principio dello Ius Scholae.
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LUCIA COPPOLA |
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